EMPOWER WOMEN
SHAPED - women's voices in ceramics
Entro nel laboratorio, lei sta lavorando.
Mentre tocca l’argilla penso, lei plasma, crea, genera.
Sono in simbiosi, entrambe donne, entrambe creatrici.
L’argilla scivola e muta in mezzo tra le sue mani, si trasforma e sento che al contempo anche lei cambia.
Shaped - Women’s voices in ceramics è un progetto fotografico a cura del GFAula 21, commissionato dall’Unione dei Comuni della Romagna Faentina, nel contesto di EMPOWER WOMEN, progetto cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma CERV - Networks of Towns.
Shaped racconta 11 ceramiste, la loro esperienza e il loro percorso con l’argilla e con il lavoro in quanto donne, il loro rapporto con la materia e con l’arte. Ascoltando le parole delle ceramiste, scelte attraverso un open call, abbiamo indagato il mondo del lavoro da un punto di vista femminile, all’interno dell’ambito artistico. Ascoltando la loro esperienza abbiamo voluto mettere al centro la loro storia e soggettività, tramite fotografie del loro spazio, delle loro opere e di loro stesse.
Un grazie per averci mostrato e mostrare agli altri cosa significa essere donne nella Ceramica.
Andrea Veronica Kotliarsky
Antonella Amaretti
Aureline Caltagirone
Elvira Keller
Lorena Cabal Lopez
Maria Cristina Sintoni
Mirta Morigi
Monica Merenda
Myrto Patramani
Paola Nuovo Gómez
Valentina Angelini
ANDREA VERONICA KOTLIARSKY
Dal 2000 Andrea Kotliarsky ha trovato a Faenza la sua casa, un luogo dove radici lontane e tradizioni antiche si incontrano. Nelle sue mani, la maiolica – fiore all’occhiello della città manfreda – prende nuova vita, intrecciandosi con i colori intensi e le suggestioni dell’Argentina, terra che le scorre nell’anima.
Ogni pezzo nasce da una passione instancabile, da una curiosità che non conosce confini: nel suo laboratorio si sperimenta, si innova, si sogna. Così nascono opere uniche, capaci di portare luce e carattere in ogni spazio. Oggetti che raccontano storie, vibrano di colori vivaci e si lasciano plasmare dalle esigenze di chi li sceglie, trasformandosi in creazioni personali e irripetibili.
In ogni dettaglio vive il rispetto per la tradizione e, insieme, il desiderio di superarla, cercando sempre nuove forme per dare voce alla bellezza.

ANTONELLA AMARETTI
Antonella Amaretti, classe 1974, è una ceramista faentina, città in cui è nata e cresciuta. Ha frequentato l’Istituto d’Arte per la Ceramica “Ballardini”, conseguendo la Maturità Artistica nel 1993, e successivamente, dal 1995 al 1997, ha seguito il corso biennale di perfezionamento in Restauro della Ceramica.
La sua passione per l’argilla nasce sui banchi di scuola: già alle elementari partecipava a laboratori di ceramica e, per incoraggiare questo interesse, il padre un giorno portò a casa un blocco di argilla con cui lei e i suoi fratelli poterono giocare. Da quel momento Antonella decise che quella sarebbe stata la sua strada.
Dal 2008 lavora come ceramista, sviluppando uno stile personale che spazia tra il decorato e il modellato, utilizzando sia maiolica che terraglia. Pur distaccandosi dalle decorazioni tradizionali faentine, trae ispirazione dallo stile Liberty e Art Déco, prediligendo cotture a bassa temperatura e motivi prevalentemente vegetali.

AURELINE CALTAGIRONE
Aureline Caltagirone è un’artista visiva francese con una formazione in ceramica e design presso la Scuola di Belle Arti di Limoges, dove ha studiato per cinque anni, e un successivo percorso in gioielleria contemporanea a Lisbona. Ha partecipato a numerose residenze artistiche in Europa, che le hanno permesso di sperimentare nuove tecniche e di approfondire il suo rapporto con la ceramica, disciplina che pratica soprattutto in questi contesti e che definisce un mezzo di ricerca più che un lavoro a tempo pieno. Nelle sue opere ama combinare tecniche tradizionali con strumenti innovativi, come la stampa 3D, e nei suoi progetti esplora spesso temi legati al territorio e alla memoria collettiva, come nel caso dell’uso del fango dell’alluvione del 2023 a Faenza.

ELVIRA KELLER
Elvira Keller, napoletana di origine e faentina d’adozione, si avvicina alla ceramica durante gli studi, perfezionando poi le sue competenze nelle botteghe artigiane e attraverso corsi specializzati, che le consentono di padroneggiare diverse tecniche di lavorazione.
Aperto il suo laboratorio, inizia a realizzare manufatti dallo stile barocco, ricchi di dettagli, per poi intraprendere una ricerca stilistica “per sottrazione”, approdando a forme più essenziali ed eleganti.
Nel suo atelier convivono collezioni di complementi d’arredo, sculture e oggetti per la cucina, oltre a lavori su commissione. Parallelamente, Elvira porta avanti una personale ricerca creativa e accoglie nel suo studio studenti, artisti e ceramisti, italiani e stranieri, interessati a sperimentare nuove tecniche e linguaggi.

LORENA CABAL LOPEZA
Lorena Cabal Lopez, maestra d’arte ceramica originaria delle Asturie (Spagna), vive e lavora a Faenza dal 1997. La sua passione per la ceramica nasce a 18 anni, in un momento di incertezza sul proprio futuro, quando un amico le fa conoscere una scuola di ceramica in Spagna.
La svolta arriva poco dopo, grazie all’incontro con Emidio, professore faentino di ceramica che le propone di trasferirsi in Italia per frequentare un corso di formazione post-diploma presso l’Istituto d’Arte per la Ceramica “Gaetano Ballardini”, allora celebre per l’insegnamento completo del mestiere ceramico. Così, a soli vent’anni, Lorena si trasferisce a Faenza, dove vive e lavora da ormai 27 anni.
Dopo un’esperienza nelle sezioni didattiche di importanti musei del territorio – tra cui i Musei Civici di Imola, il Museo Carlo Zauli e il M.I.C. di Faenza – decide di dedicarsi alla creazione di oggetti e accessori in ceramica, lasciandosi ispirare dalle donne che la circondano.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con rinomate realtà della ceramica contemporanea, come la bottega di Mirta Morigi e la ceramista faentina Fosca Boggi.

MARIA CRISTINA SINTONI
Maria Cristina Sintoni si è formata all’Istituto d’Arte per la Ceramica “G. Ballardini” di Faenza. Da sempre affascinata dall’araldica, dall’arte sacra e dagli addobbi natalizi, nel 1984 apre il suo laboratorio nel cuore della città. Qui nascono creazioni uniche, frutto di tradizione e creatività: piatti, vasi, maioliche faentine, ma soprattutto stemmi araldici e alberi genealogici, il settore in cui ha scelto di specializzarsi, guidata dalla curiosità e dalla passione per la ricerca storica.
Per approfondire questo percorso ha studiato iconografia e iconologia presso l’Istituto Araldico Genealogico Italiano. Oggi realizza stemmi in ceramica partendo dalla genealogia e dalla storia del committente, dando vita a opere destinate a privati, chiese e musei.
È inoltre fondatrice della Compagnia Beato Nevolone di Faenza.

MIRTA MORIGI
Mirta Morigi, nata a Faenza nel 1951, apre la sua bottega a soli 21 anni nel cortile dello storico Palazzo Barbavara. Formata fin da giovanissima nelle botteghe faentine, sceglie fin da subito una visione comunitaria della ceramica: la bottega diventa un luogo di confronto e crescita condivisa, un principio che trae anche dall’esperienza nell’Ente Ceramica, vissuto come spazio di scambio e dialogo costruttivo.
Strutturata come le antiche botteghe rinascimentali, la Bottega Morigi è oggi un punto di riferimento per l’“intelligenza delle mani”. Qui la ceramica si fa sintesi tra passato e futuro, seguendo la lezione di Sir Ernst Gombrich: non imitazione, ma consapevole emulazione degli antichi maiolicari.
Attenta alla cultura del progetto, Mirta ha trasformato la sua bottega in un crocevia di esperienze, aperto ad architetti, designer, artisti e musicisti. La sua capacità di tradurre un disegno in manufatti di alta qualità formale e materica le è valsa il riconoscimento come modello europeo di nuova bottega d’arte: una “fabbrica estetica” che unisce eleganza, leggerezza e ironia concettuale.
La sua produzione, in continua evoluzione, afferma la ceramica come un linguaggio “volgare e illustre”, sospeso tra raffinata tradizione e audace innovazione.

MONICA MERENDA
Monica Merenda ha studiato presso l’Istituto d’Arte “G. Ballardini” di Faenza, dove ha iniziato il suo percorso artistico esplorando la tecnica del graffito, per poi approdare alla pittura decorativa su maiolica. Con oltre trent’anni di esperienza alle spalle come decoratrice, oggi definisce la ceramica non solo una professione, ma una vera passione che vive attraverso ogni creazione.
Appassionata interprete della tradizione ceramica faentina, partecipa attivamente a laboratori come quelli organizzati da “Le Manfrediane” e altri eventi locali, dove guida corsi sulla decorazione con ossidi e pennelli, dando vita a forme che evocano flora e fauna in ceramica.
Nel suo universo creativo, Faenza è al contempo casa e ispirazione: scena quotidiana delle sue riflessioni sulla ceramica come vocazione e identità.

MYRTO PATRAMANI
Myrto è una giovane ceramista originaria di Creta, in Grecia, cresciuta in un ambiente creativo grazie al padre ceramista e alla madre artista. Dopo un percorso iniziale nella pittura, si è avvicinata alla ceramica durante un’esperienza Erasmus in Danimarca, dove ha scoperto un approccio più artistico e meno legato alla produzione commerciale. Attualmente sta proseguendo i suoi studi in Svezia con un master in ceramica. Il suo lavoro è profondamente influenzato dalla mitologia greca e dalle figure femminili, che rappresentano un tema centrale nelle sue opere. Myrto sottolinea come la comunità delle ceramiste sia oggi in gran parte femminile e caratterizzata da un forte senso di solidarietà, in netto contrasto con il mondo accademico dell’arte tradizionale, storicamente dominato dagli uomini.

PAOLA NUOVO GOMEZ
Nata in Colombia da padre italiano e madre colombiana, ha avuto la fortuna di vivere in diversi paesi, assorbendo da ognuno toni, sapori e colori che oggi si riflettono nelle sue creazioni. La sua ricerca artistica è un instancabile gioco di texture e forme, che il fuoco e il tempo trasformano in opere uniche. Lavora sia con tecniche precolombiane sia con il gres, utilizzando smalti autoprodotti.
Si è laureata in Design presso l’Universidad Católica Nuestra Señora de la Asunción (Paraguay), dove per 15 anni ha insegnato Ricerca e Processo Progettuale e ha ricoperto il ruolo di Coordinatrice di Estensione Universitaria nel Dipartimento di Design.
Nel 2019 ha conseguito il diploma di Tecnico Superiore per la Sostenibilità, Sviluppo e Design del Prodotto Ceramico presso la Fondazione ITS Tecnologie e Industrie Creative di Faenza.
Attualmente lavora e tiene corsi presso Studio Lemure, spazio condiviso in Via Fornace 5 a Faenza.

VALENTINA ANGELINI
Valentina Angelini è una giovane ceramista e grafica, nonché la fiera proprietaria del laboratorio Studio Lemure.
Dopo il diploma si è laureata in Fashion Design, Comunicazione e Marketing, ma è durante il corso IFTS che ha scoperto il mezzo più adatto per esprimere la sua arte: la ceramica. Ne è rimasta conquistata per la sua capacità di trasformarsi in oggetti tangibili, capaci di raccontare storie e di suscitare emozioni in chi li osserva e li tocca.
Da questa passione è nato il suo marchio di ceramiche, CCLAY. La “C” iniziale racchiude i valori in cui crede profondamente: l’economia circolare, il riuso e l’impegno a ridurre gli sprechi. Valentina crea opere sostenibili e rispettose dell’ambiente, con un’attenzione particolare alla minimizzazione degli scarti di produzione.
