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Dentro le nostre quattro mura, durante il lockdown, ci siamo trovati tutti, nessuno escluso. Angoli di passioni, quotidianità rinnovate, timori e insoliti passatempi. Le mura delle nostre case hanno racchiuso varie sfumature di noi, differenti da quelle dei vicini, anche se fuori il virus colpiva tutti ugualmente. Sfaccettature così diverse, ma per certi aspetti cosi simili. Noi ragazzi del Gruppo Fotografia Aula 21, dando vita alla nostra prima pubblicazione, QuattroMura, vogliamo lasciare un ricordo di come abbiamo vissuto questo pezzo di Storia e di come hanno trascorso lo stesso periodo le persone che abbiamo incontrato e ascoltato.

‘Definire’ di solito significa tracciare un confine, cristallizzare e Simul è tutto il contrario, è mare aperto, orizzonte, universo, in cui ci sarà sempre almeno un punto ancora da scoprire. ‘Definire’ Simul (avv., 1 insieme, nello stesso tempo) non significa chiuderlo in una scatola ma aprirlo di più, aggiungere un tassello a un puzzle infinito di progetti di ogni genere, forma e sapore, portare qualcosa di noi in uno spazio comune che si allarga e ci allarga. Un magazine? Una rivista? un incontro tra pianeti diversi che hanno scelto con orgoglio e coraggio di dare agli altri uno spicchio di sé. Idee speciali perché hanno preso forma, sono diventate progetti e dai cassetti sussurrano: ‘condividimi’, condividiti. Sono figli e figlie pronti per avere un nome, essere pubblicati, raccontati, insomma per esistere, dentro gli altri, un po’ di più.

‘Definire’ di solito significa tracciare un confine, cristallizzare e Simul è tutto il contrario, è mare aperto, orizzonte, universo, in cui ci sarà sempre almeno un punto ancora da scoprire. ‘Definire’ Simul (avv., 1 insieme, nello stesso tempo) non significa chiuderlo in una scatola ma aprirlo di più, aggiungere un tassello a un puzzle infinito di progetti di ogni genere, forma e sapore, portare qualcosa di noi in uno spazio comune che si allarga e ci allarga. Un magazine? Una rivista? un incontro tra pianeti diversi che hanno scelto con orgoglio e coraggio di dare agli altri uno spicchio di sé. Idee speciali perché hanno preso forma, sono diventate progetti e dai cassetti sussurrano: ‘condividimi’, condividiti. Sono figli e figlie pronti per avere un nome, essere pubblicati, raccontati, insomma per esistere, dentro gli altri, un po’ di più.

Questo ampliamento di Simul racchiude il nostro progetto formativo dell’anno fotografico appena concluso. Una collaborazione con una realtà sociale, come il negozio Dress Again, che ci ha permesso di concretizzare le parole delle tre fotografe che abbiamo incontrato, donne che lavorano con le persone, con i vestiti e con la voglia e l’obbiettivo di rendere la fotografia di moda un mondo ricco di spirito critico e di contenuto creativo. Un negozio dove la moda torna ad uno dei suoi significati principali: la socialità. Colori, stoffe e storie di vestiti vissuti con un uomo e poi ri-indossati da una donna, venduti da una mamma e comprati da una ragazzina, eredità che abbiamo avuto modo di toccare con mano e fotografare con la nostra kodak gialla. L’obbiettivo era ricordare a tutti che la semplicità non è per forza banalità e che lo strumento non fa il risultato.

Cose che abbiamo capito in vacanza insieme:

Ci piace fotografare i piedi (si, anche noi discepoli di Tarantino).
Congelare il cocomero non è per nulla una buona idea.
Stiamo un botto bene insieme.

‘Definire’ di solito significa tracciare un confine, cristallizzare e Simul è tutto il contrario, è mare aperto, orizzonte, universo, in cui ci sarà sempre almeno un punto ancora da scoprire. ‘Definire’ Simul (avv., 1 insieme, nello stesso tempo) non significa chiuderlo in una scatola ma aprirlo di più, aggiungere un tassello a un puzzle infinito di progetti di ogni genere, forma e sapore, portare qualcosa di noi in uno spazio comune che si allarga e ci allarga. Un magazine? Una rivista? un incontro tra pianeti diversi che hanno scelto con orgoglio e coraggio di dare agli altri uno spicchio di sé. Idee speciali perché hanno preso forma, sono diventate progetti e dai cassetti sussurrano: ‘condividimi’, condividiti. Sono figli e figlie pronti per avere un nome, essere pubblicati, raccontati, insomma per esistere, dentro gli altri, un po’ di più.

Il calendario del gruppo! Tante belle foto, una per ogni mese.

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